© Lapo Ferrarese - 2014
Martedì January 26th
“Come vecchi amici, le paure e gli incubi dell'infanzia tornano a farci visita anche da grandi: ritrovarli può
essere angoscioso e confortante insieme, perché quei brividi dimenticati portano con sé i ricordi, le immagini,
gli odori di quando eravamo bambini. Guai a non trattarli con rispetto e considerazione, perché aprono squarci
improvvisi su mondi ignoti che quotidianamente inviano preziosi messaggi a chi è disposto a riceverli,
aprendosi a una comprensione più ampia dell'universo.
In questi undici racconti paradossali, surreali, grotteschi, Lapo Ferrarese scandaglia, in pagine dal ritmo
incalzante e coinvolgente, una delle paure più profonde e ancestrali dell'essere umano, quella che dietro la
tranquillizzante apparenza delle cose si nasconda una via d'accesso per un altrove misterioso e insondabile
che non ammette spiegazioni razionali.”
Prezzo: 10,00
ISBN: 978-88-98722-01-3
PAGINE: 130
Anno pubblicazione: 2014
Galaad Edizioni
“Quel lugubre miagolio non accennava a finire, anzi sembrava crescere d’intensità, risuonando in ogni angolo della casa.
D’un tratto ebbi la nitida impressione che il gatto spostasse ancora lo sguardo, seguendo qualcosa che si muoveva ad altezza d’uomo.”
Il gatto nero
“Il cielo notturno fu rischiarato da un bagliore fluorescente. Tutte le teste guardarono in alto e un brusio di eccitazione attraversò le migliaia di
persone accalcate. Poi, come una stella cometa, quel bagliore tornò ad affievolirsi. Al suo posto adesso era possibile intravedere un’enorme massa
scura in rapido avvicinamento.“
La lettera a Babbo Natale
“Il cigolio della porta del bagno mi sorprende appena chiudo il getto dell’acqua. Nel buio, la vedo aprirsi lentamente. Il cigolio dei cardini rompe il
silenzio della casa. Poi la porta si apre del tutto. E vedo l’ombra.”
Paura del buio
“La stanza continuò a crescere in profondità, mentre la luce si attenuava, le pareti si riempivano di crepe e si materializzavano dal nulla cianfrusaglie,
vecchi mobili, mensole piene di oggetti familiari. Solo quando notai la lampadina sul muro fui certo di trovarmi nuovamente nella mia vecchia soffitta,
circondato come tanti anni prima dal buio e dal silenzio.
Fu allora, mentre indietreggiavo incerto sulle gambe, che vidi le ombre emergere dall’oscurità di fronte a me. Dal fondo della soffitta impossibile. Un
brivido di terrore mi corse lungo la schiena. Sapevo cosa stavo osservando, e non aveva alcun senso.”
Vecchi amici
•
Amnesia
Risvegliarsi nella camera di un motel senza più alcun ricordo è già abbastanza traumatico. Lo è ancora di più se nella stanza è presente il cadavere
di una ragazza sconosciuta, evidentemente uccisa. Ma se non si trattasse di “semplice” omicidio, ma di qualcosa di ancora più inquietante?
•
Apri gli occhi
Una spavalda sfida tra ragazzi durante un noioso sabato sera: trascorrere la notte - da solo - nella vecchia villa abbandonata, conosciuta come “la
casa del mostro”. Una sola regola, fino all’alba: rimanere sdraiato sul pavimento, immobile, a occhi chiusi e in completo silenzio. Per verificare che la
regola sia davvero rispettata viene sistemata una webcam wireless su uno sgabello, puntata sul viso del temerario concorrente. Ma quando il ragazzo
comincerà a sentire strani rumori e avere l’impressione che qualcosa si stia avvicinando furtivo, dovrà decidere in fretta: aprire gli occhi e perdere la
scommessa o tenere duro per orgoglio?
•
Il gatto nero
La sera in cui un innocuo gattino si presenta miagolando alla porta del protagonista, in casa cominciano a verificarsi strani fatti, così come ad
apparire misteriose presenze. Forse solo un caso di follia. O forse il tempo ha davvero cominciato ad avvitarsi su se stesso.
•
La lettera a Babbo Natale
Come reagire quando la mattina della Vigilia scopri d’un tratto che il mondo e le persone intorno a te, compresi tua moglie e tuo figlio, sono
radicalmente cambiati nell’arco di una notte, apparentemente vittime di un’isteria collettiva? E che - soprattutto - Babbo Natale esiste davvero?
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L'armadio
Un rumore nella notte e l’anta dell’armadio che rimane socchiusa. Quando, per ben due volte, ti sei già alzato dal letto per chiuderla e l’anta torna a
riaprirsi non appena sei sotto le coperte, forse dovresti cominciare a sospettare che qualcosa all’interno voglia catturare la tua attenzione. E non solo
quella.
•
L'Ombra del Vento
Uno scambio epistolare del 1880 rivela timori e paure degli abitanti di un’antica cittadina per la presenza, nelle notti più ventose, di una misteriosa
belva assetata di sangue. I racconti più agghiaccianti la descrivono come un’ombra che, dopo il tramonto, si aggira nella vicina foresta e tra le case
come un’anima dannata. Ma c’è anche chi parla di un grosso e vorace lupo che si spingerebbe a graffiare le porte con gli artigli, in attesa della sua
prossima vittima.
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Mucche
Una solitaria e distensiva passeggiata serale nei dintorni dell’hotel, tra i sentieri dei monti del Trentino, si trasforma in un incubo senza fine quando un
gruppo di mucche decide di comportarsi in modo alquanto insolito.
•
Paura del buio
“Pressoché tutte le specie nell’universo hanno un’irrazionale paura del buio. Ma si sbagliano. Perché non è irrazionale.”
Doctor Who (“Le ombre assassine”, stagione 4, episodio 8)
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Solo fumo
Quando fortuite canzoni alla radio, domande da parte di sconosciuti, cartelloni pubblicitari, oggetti casuali e spizzichi di conversazioni altrui ti portano
a pensare ossessivamente a un imminente disastro aereo, forse imbarcarsi su un volo transoceanico potrebbe non essere tra le dieci più brillanti idee
che potresti avere.
•
Strani sogni
Chi non ha mai desiderato che i propri sogni divengano realtà? Ma quando sono i peggiori incubi a concretizzarsi o, meglio, quando attraverso di essi
è possibile anticipare eventi reali e nefasti, probabilmente nessuno vorrebbe più questo dono.
•
Vecchi amici
Dopo molti anni un mix di nostalgia e curiosità può spingere a contattare un’agenzia immobiliare per visitare il vecchio appartamento dove si è vissuto
da bambini, adesso completamente ristrutturato e in vendita. Le stanze di un tempo non ci sono più, gli spazi sono stati riadattati e tutto sembra così
diverso, nuovo, asettico. Senza più il calore di una volta. Eppure... cosa ha davvero “richiamato” il protagonista tra le mura dell’antico palazzo? Cosa
lo spinge a salire un’ultima volta a rivedere ciò che allora costituiva la soffitta dei suoi peggiori incubi? E cosa o chi ritroverà lassù?
L’ideale “sequel” di Mostri in soffitta (in “Incubi”, 2010).
Anche per questo libro l'illustrazione di copertina è stata realizzata dal mio amico Stefano Saldarelli.
Un ennesimo ringraziamento anche a Valeria Greco per l’estrema cura e la professionalità dell’editing, nonché a Galaad Edizioni per aver creduto ancora
nei miei umili racconti.